Quando entrate in casa vi sembra di addentrarvi nella giungla, inciampando tra i giocattoli dei vostri figli, spaventandovi di fronte alla mole di panni sporchi ammucchiati tra il letto e il pavimento e disperandovi di fronte alle pile di piatti dei giorni precedenti?
Puliti&Felici presenta “Lo psicologo risponde”: una conversazione con il Dott. Emanuele Tomasini
Oggi vi presentiamo il dott. Emanuele Tomasini, il nostro Psicologo in blue jeans, che ci accompagnerà durante tutto l’anno per offrirci una visione speciale del nostro rapporto con la cura della casa e delle pulizie.
Dott. Tomasini, ci parli un po’ di lei.
Partiamo bene: una classica domanda da psicologo oggi posta allo psicologo! Sono Emanuele e nella vita faccio lo psicologo, che nella testa dei più è quello che ti mette sul lettino e ti ascolta se sei matto. Non è vero, o meglio non lo è sempre. Amo le storie fin da quando sono piccolo e nel mio lavoro sono fondamentali. Ma la vita è piena di storie e quindi, quando esco dall’ospedale o dallo studio, vado a teatro, leggo molto, ascolto musica (soprattutto il pop, ma suonando il pianoforte mi rilasso con quella classica) e ballo perché mi rende felice. Sono tutti modi per raccontarsi e rivedersi. Sono zio di Alessandro che è un concentrato di energia e di domande. Non sto mai fermo, ma non sono iperattivo in senso patologico (o meglio, non rispetto ancora tutti i criteri per esserlo - nota dello psicologo -). Mi piace esserci nella vita delle persone alle quali tengo e dedico loro molte attenzioni. Un po’ social addicted, del resto ci sono dei tratti narcisistici in ognuno noi. Penso possa bastare.
Quando è nata la scintilla per la psicologia?
Inizio a dire che volevo fare lo psicologo già quando ero al liceo. Adolescenza e sofferenza spesso vanno insieme alla ricerca di se stessi. Poi, però, mi sono iscritto a Comunicazione e alla magistrale in Scienze Cognitive. Mi sono laureato con una tesi sul cervello bugiardo e lì il mio desiderio si è riacceso. Quindi mi sono iscritto a Psicologia ed eccoci qui.
L’esperienza con il web non è nuova per lei: collabora spesso con magazine online e di recente ha aperto un blog, “Psicologo in blue jeans”.
Scrivere mi è sempre piaciuto perché mi aiuta a pensare e a riordinare i pensieri e farlo sul web è stata solo una naturale conseguenza. Le mie collaborazioni digitali mi hanno permesso nel tempo di approfondire varie tematiche legate alla psicologia della vita quotidiana. Oggi, però, sentivo la necessità di avere anche un luogo mio che rispecchiasse me e quello che faccio. Così è nato Psicologo in Blue Jeans. Il blog nasce come ri-attualizzazione dei vecchi diari, ma metaforicamente possiamo pensarlo come una casa virtuale ricordandoci che la casa è simbolicamente un luogo del Sé.
Dal suo punto di vista cosa significa “pulire” e quanto pensa possa influire sulla vita delle persone?
Pulire nella mia testa si associa a togliere lo sporco, che è qualcosa che può far male, e rendere tutto più chiaro. Pulendo, spostiamo il desiderio di controllo su ciò che ci circonda, ci sentiamo più forti e ci percepiamo in relazione attiva con l’esterno. Pulire, metaforicamente, ha anche il valore del rinnovamento personale. Pensate a quando spolverate il vecchio servizio da the della nonna, gli state dando nuova vita e la possibilità di essere nuovamente usato. Se la casa, nella sua struttura portante, rappresenta il Sé, le varie stanze parlano invece di noi: la cucina degli affetti, la camera da letto dell’intimità, il salotto della relazionalità. Magari, se ci fate caso, in alcuni momenti della vita vi concentrate più su alcuni luoghi della casa piuttosto che su altri e proprio in quell’area avvertite uno sbilanciamento. Avete mai riordinato una cantina? Lì, in genere, è tutto ammassato, quello che sembra non servire, ciò che appartiene al passato, per esempio. In quel luogo andiamo a toccare qualcosa di antico. Se pulire tocca a tutti, ahinoi, a volte può tramutarsi in una vera e propria ossessione, ma di questo parleremo prossimamente.
Che cosa dobbiamo aspettarci dalla sua rubrica all’interno del magazine Puliti&Felici?
Mi piacerebbe che attraverso i nostri scambi aumentasse la consapevolezza di ciò che facciamo in casa, senza pensare. Dare un significato ai nostri gesti quotidiani può aiutare nel trovare il proprio punto di equilibrio. E poi vorrei darvi degli spunti di riflessione. Lo psicologo non dà mai risposte; non perché non ve ne siano in assoluto, ma perché ognuno deve trovare il proprio senso a ciò che gli accade, per conviverci in armonia. E, credetemi, non esistono due punti di vista totalmente uguali. Quello che troverete nelle mie righe dovrà essere riletto da voi e inserito in quella che è la vostra vita; solo così avrà la possibilità di mettere radici.
Vuole condividere un pensiero prima di cominciare?
Sì. Voglio giocare con il nome del vostro magazine. Siate Puliti&Felici! Cosa intendo? Per essere felici, fate chiarezza dentro di voi. Fare le pulizie è una cosa faticosa. Proprio come lavorare su se stessi. La felicità passa per i nostri pensieri, ma anche tanto attraverso le nostre azioni quotidiane. Quindi, abbiate cura di ciò che fate.
Grazie e aspettiamo con ansia di leggere i suoi consigli!