Le parole sulle etichette: un mistero!

Spesso sulle etichette ci sono molte scritte a noi incomprensibili. Per incapacità di interpretare correttamente i messaggi e le raccomandazioni riportate, spesso non diamo attenzione ai preziosi consigli riportati sulla confezione e, conseguentemente, non utilizziamo correttamente i prodotti detergenti.

Ecco dunque alcune indicazioni utili per far luce su questa moltitudine di termini “oscuri”.

Tra le diciture delle etichette dei detersivi ci sono quelle che fanno riferimento alle componenti complementari di un detersivo tra cui:

  • Gli additivi chimici: impartiscono a un detersivo proprietà non legate direttamente all’azione del lavare. Sono esempi di additivi chimici gli sbiancanti fluorescenti, gli anti-elettrostatici, i coloranti, gli inibitori di corrosione, il profumo/fragranza (attenzione agli allergeni, ossia alcuni componenti chimici dei profumi che sono in grado di provocare reazioni in individui già allergici ad esse), ecc. 

Un prodotto che svolge la funzione di anti-elettrostatico, ossia evita che le fibre sintetiche si carichino di elettricità statica durante l’asciugatura, con possibili inconvenienti quali adesione dei tessuti ed anche piccole scariche elettriche,  è  l’ammorbidente, un  preparato utilizzato in lavabiancheria o nel bucato a mano, dopo il ciclo di lavaggio, durante l’ultimo risciacquo, che conferisce morbidezza ai tessuti, ne riduce la carica elettrostatica, facilitando le operazioni di stiratura, conferendo anche un profumo duraturo al bucato.

Tra gli additivi chimici contenuti nei detersivi vi sono

  • gli sbiancanti fluorescenti, o sbiancanti ottici, ossia composti organici fluorescenti, di natura simile ai coloranti, che creano sui tessuti un effetto di luminosità, quando viene esposto alle radiazioni ultraviolette della luce. Importante per mantenere l’aspetto originale dei capi bianchi o colorati chiari, è assente o limitato nella formula dei detersivi per capi colorati di cui, particolarmente per i colori pastello, potrebbe causare una modifica della nuance.- L’antirideponente: impartisce a un detersivo la proprietà di prevenire la ri-deposizione sulle superfici lavate o sul tessuto, dello sporco, che altri componenti del detersivo, particolarmente i tensioattivi hanno portato in sospensione.
  • I tensioattivi: rendono possibile l’asportazione dello sporco, perché abbassano la tensione superficiale dell’acqua ovvero la tensione meccanica di coesione delle molecole di acqua sulla sua superficie esterna, cioè la forza che conferisce all'acqua la tendenza a formare goccioline sferiche e quindi ostacola la sua penetrazione all'interno delle fibre o sulle superfici. I tensioattivi, in pratica, fanno in modo che l’acqua possa bagnare anche le sostanze di natura grassa ed oleosa che, per loro natura, sarebbero impermeabili all’acqua. Tra i tensioattivi, ingredienti che non possono essere solo considerati additivi ma sono componenti fondamentali dei detersivi, vi sono: Sodium cocoyl sulfate (tensioattivo anionico, derivato dall'olio di cocco o di palma, simile al SLES ossia uno dei più importanti tensioattivi anionici, derivato per trasformazione chimica da olio di palma o di cocco.), Alchilpoliglucoside (tensioattivo non ionico, derivato da mais, canna da zucchero o altri vegetali.), Cocamidopropyl betaina (tensioattivo anfotero derivato dall'olio di cocco, utilizzato per formulare detersivi particolarmente delicati sulla pelle). Simile ai tensioattivi vi è l’emulsionante è una sostanza in grado di stabilizzare un'emulsione, è usato normalmente per favorire la formazione di emulsioni, cioè di sospensioni di goccioline di acqua in una fase oleosa o di olio in una fase acquosa, ad esempio nelle creme. I tensioattivi sono costituiti da due parti: la testa idrofila è parte della molecola dei tensioattivi, di dimensioni limitate, dotata di elevate proprietà idrofile, capace cioè di sciogliersi bene in ambiente acquoso. Può essere costituita da un gruppo anionico, con carica negativa, (ad esempio ione solfato o carbossilato) da un gruppo cationico con carica positiva (ad esempio ammonio quaternarizzato), non ionico (ad esempio alcool) o con entrambe le cariche positiva e negativa).
  • L’antischiuma: riduce la formazione di schiuma. Per abbattere la schiuma si possono inoltre utilizzare i siliconi polimeri inorganici basati su una catena silicio-ossigeno, con inserimento di vari gruppi funzionali che possono conferire proprietà diverse. Nei detersivi possono essere utilizzati come dispersioni insolubili che abbattono la schiuma o per conferire morbidezza alle fibre lavate.
  • Lo stabilizzante di schiuma: aumenta la stabilità della schiuma
  • I fosfati: un tempo componenti importanti dei detersivi per tessuti e per piatti, proibiti in Italia e, da poco, anche nel resto d’Europa, per il contributo che possono dare, in alcuni casi, al fenomeno dell’eutrofizzazione, cioè della crescita abnorme di alghe nei bacini chiusi

Su alcuni prodotti da utilizzare in aggiunta ai detersivi vi è la dicitura:

  • additivi di lavaggio, ossia prodotti che, aggiunti prima o durante il lavaggio, ne migliorano le prestazioni o conferiscono particolari proprietà, tra cui l’anticalcare, preparato che, aggiunto al normale detersivo ne potenzia l’efficacia , impedendo l’azione dei Sali della durezza dell’acqua (quantità presente di Sali di calcio e magnesio, che ne determina la capacità di far precipitare e rendere inefficaci i tensioattivi, oltre che di provocare incrostazioni nelle macchine lavatrici e lavastoviglie, sui tessuti e sulle superfici). Per ridurre la durezza dell’acqua si possono utilizzare i sequestranti sostanze in grado di combinarsi con gli ioni Ca e Mg che costituiscono la durezza dell'acqua, eliminandone gli effetti negativi.
  • sbiancanti chimici, che utilizzati prima o durante il lavaggio, agiscono con azione chimica generalmente ossidante, su tessuti o altri materiali, trasformando le sostanze colorate che hanno influenza negativa sull’aspetto dei tessuti, in sostanze incolori o con colorazioni meno intense. Possono essere:
  • A base di ossigeno (in genere percarbonato o carbonato perossidrato) che può essere incorporato solo in prodotti in polvere perché instabile in soluzione. Può essere anche costituito da acqua ossigenata o perossido d’idrogeno; in questo caso può essere fornito anche in forma liquida
  • A base di cloro: ipoclorito, in forma liquida o come composto organico di cloro in alcune polveri.

Sempre sulle etichette si possono inoltre trovare dei termini che fanno riferimento alla sfera batterica tra cui:

  • biocidi: preparati contenenti uno o più principi attivi, destinati a distruggere, eliminare, rendere innocui, impedire l’azione o esercitare altro effetto di controllo su qualsiasi organismo nocivo con mezzi chimici o biologici. Appartengono a questa categoria i prodotti disinfettanti (uccidono i batteri, riducendone la concentrazione di 100.000 volte, portandola ad un livello che li rende non pericolosi), disinfestanti (eliminano insetti, ragni, molluschi e vertebrati.), insetticidi (sostanze o miscele in grado di uccidere gli insetti), insettorepellenti (capaci di allontanare insetti ed altri animali molesti), rodenticidi.
  • conservanti: Ingredienti utilizzati nelle formulazioni liquide per evitare la decomposizione ad opera di batteri, muffe e simili, ed assicurare la conservazione del prodotto. Tra i conservanti ci sono: phenoxyethanol, Bronopol, potassium sorbate.
  • microrganismi: organismi che comprendono batteri, virus, funghi, muffe, lieviti ecc
  • parassiti: organismi che vivono a spese di altri esseri viventi
  • patogeno: che può provocare malattie
  • contaminazione: trasmissione di agenti infettanti (batteri, virus, muffe ecc.) da una fonte ad un oggetto o persona.

Altre diciture fanno invece riferimento alla sfera della sostenibilità tra cui:

  • biodegradabile: attitudine delle sostanze organiche ad essere degradate in composti più semplici per opera di microrganismi. L’attuale normativa richiede che tutti i tensioattivi utilizzati nei detersivi e nei prodotti affini siano completamente e rapidamente degradabili
  • vegan: si riferisce all'origine completamente vegetale delle sostanze presenti e viene normalmente applicato in campo alimentare. Il suo uso in detergenza si potrebbe riferire all'assenza di componenti di origine animale.

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