Tutti connessi nel grande sistema della Sostenibilità

Il tema della sostenibilità è un argomento sensibile, che ha acquisito importanza nel tempo, divenendo un valore importante per tutti.

L'industria italiana dei detergenti, già a partire dagli anni Novanta, ha dedicato molto impegno per diminuire l'impatto della produzione e aiutare i consumatori a fare scelte sempre più consapevoli.

Tra le azioni intraprese, vi è stata quella di ridurre al minimo la dose di detergente necessaria per il bucato attraverso una combinazione di nuovi ingredienti, più concentrati e ad alte prestazioni.

In questo modo i consumatori hanno potuto utilizzare meno prodotto ottenendo comunque gli stessi risultati, con un indubbio grande vantaggio per la riduzione dei volumi di prodotto trasportati e per la minor quantità di imballi necessari.

In base ad una ricerca del Conai dal punto di vista della progettazione, la concentrazione del prodotto, che nella sua formulazione ha consentito di ridurre la quantità di detergente per dose, ha avuto conseguenze positive sul design del packaging favorendo la realizzazione di imballaggi primari e secondari/terziari con dimensioni e peso ridotti. Gli effetti positivi della concentrazione del prodotto si evidenziano anche sulla logistica in uscita dall’azienda produttrice di detergenti: le dimensioni ridotte dell’imballaggio permettono di trasportarne una maggiore quantità e di conseguenza una minore emissione di CO2.

Con la compattazione dei detergenti, la quantità di chimica attiva per lavaggio rimane la stessa, e può addirittura essere ridotta grazie all'innovazione tecnologica. Quindi, in termini di sicurezza ambientale, si può affermare che i detergenti compatti sono equivalenti o migliori rispetto ai loro predecessori meno compatti.

Si può contribuire al risparmio ambientale – e al risparmio di denaro – scegliendo detergenti compatti e assicurandosi di dosarli correttamente, in modo da non usarne in quantità eccessive e seguendo anche la guida al dosaggio fornita dal produttore sul retro della confezione.

Anche il consumatore quindi ha un ruolo fondamentale in merito al tema della sostenibilità, egli infatti può contribuirvi attraverso numerose modalità, oltre alla scelta dei detergenti compatti è importante che conosca le corrette pratiche di avvio al riciclo

La raccolta differenziata è un grande punto debole per tutti, quante volte presi dalla fretta abbiamo buttato qualcosa in un cestino casuale solo perché non avevamo tempo di rifletterci su? Cosa sbagliatissima… piuttosto lasciamo da parte il prodotto e pensiamoci in un momento più tranquillo. Qui di seguito sono elencate delle regole da tenere ben a mente prima di buttare via qualsiasi cosa:

1. Separate correttamente gli imballaggi in base al materiale di cui sono fatti e metteteli nell’apposito contenitore per la raccolta differenziata. Nel caso della plastica, quando indicato, rimuovete eventuali etichette anche se di plastica in modo da rendere il riciclo il più efficace possibile: etichette e flaconi seguiranno lavorazioni diverse per garantire la massima qualità del prodotto ottenuto dal processo di riciclo.

2. Riducete sempre, se possibile, il volume degli imballaggi: schiacciate le lattine e le bottiglie di plastica chiudendole poi con il tappo, appiattite carta e cartone. Se fate questo, renderete più efficace il servizio di raccolta differenziata. Per quanto riguarda la plastica è consigliato appiattire la superficie laterale delle bottiglie piuttosto che schiacciarle dal tappo verso il fondo perché ciò rende l’imballaggio più stabile sui nastri trasportatori degli impianti di selezione

3. Dividete, quando è possibile, gli imballaggi composti da più materiali, ad esempio i contenitori di plastica delle merendine dalla vaschetta di cartone. Se farete questo, limiterete le impurità e permetterete di riciclare più materiale.

4. Togliete gli scarti e i residui di cibo dagli imballaggi prima di metterli nei contenitori per la raccolta differenziata. Se fate questo, ridurrete le quantità di materiali che vengono scartate.

5. Sappiate che la carta sporca (di cibo, di terra, di sostanze velenose come solventi o vernici), i fazzoletti usati e gli scontrini non vanno nel contenitore della carta; infatti il loro conferimento peggiora la qualità della raccolta differenziata di carta e cartone.

6. Fate attenzione a non mettere nel contenitore del vetro bicchieri e oggetti di cristallo, stoviglie in ceramica, porcellana, pyrex e lampadine. Inserire tali materiali può vanificare i vostri sforzi perché rovina la raccolta del vetro.

7. Riconoscete e conferite correttamente gli imballaggi in alluminio. Oltre alle più note lattine per bevande, separate anche vaschette e scatolette per il cibo, tubetti, bombolette spray e il foglio sottile per alimenti.

8. Riconoscete e conferite correttamente gli imballaggi in acciaio, solitamente riportano le sigle FE o ACC. Le trovate su barattoli per conserve, scatolette del tonno, lattine e bombolette, fustini e secchielli, tappi corona e chiusure di vario tipo per bottiglie e vasetti.

9. Introducete nel contenitore per la raccolta differenziata della plastica tutte le tipologie di imballaggi. Fate attenzione a non introdurre altri oggetti, anche se di plastica, come giocattoli, vasi, piccoli elettrodomestici, articoli di cancelleria e da ufficio.

10. Ricordate che se avete imballaggi in legno li potete portare alle isole ecologiche comunali attrezzate. Cassette per la frutta e per il vino, piccole cassette per i formaggi, contenitori di legno, sono tutti imballaggi che possono essere riciclati.

Queste regole appena citate devono essere rispettate sia nell'ambiente casalingo, che nell’ambiente lavorativo (considerando che molte persone ci trascorrono la maggior parte della loro giornata). Inoltre è importante conoscere le varie tipologie di cestino, cosa va inserito al loro interno e cosa no

CARTA: vanno inseriti tutti i prodotti di carta e cartone, solo ed esclusivamente se sono puliti, se non fossero tali, allora vanno inseriti nel contenitore dell’indifferenziata

PLASTICA: vanno inseriti tutti i contenitori costituiti dal materiale della plastica, ma non altri oggetti di plastica come giocattoli, parti di elettrodomestici e simili. Quando parliamo di plastica parliamo di materiale organico che può essere utilizzato puro o unito ad altre cariche come fibre, carbonio, vetro, legno, petrolio o altri materiali. Ovviamente l’utilizzo puro o miscelato non si può vedere ad occhio nudo ed è per questo motivo che si possono trovare i codici di riciclo riconosciuti a livello internazionale e rappresentati dalla sigla PET (Polietilene tereftalato). Nelle confezioni questa dicitura è facilmente identificabile grazio al logo composto da tre frecce che formano un triangolo (atto a rappresentare l’azione del riciclo) al cui interno viene indicato il codice di riferimento, dove i numeri da 1 a 9 indicano le possibili tipologie e combinazioni della plastica. Non vanno gettati biro o pennarelli in quanto non sono riciclabili. Se siete in ufficio e avete appena finito di bere un caffè, non gettate il bicchiere nella plastica, ma nella raccolta indifferenziata

INDIFFERENZIATA: il contenitore dell’indifferenziata è il ricettacolo di ogni rifiuto: il trucco di base è molto semplice, se non sapete dove buttare qualcosa è sempre meglio metterlo nell’indifferenziata, piuttosto che contaminare gli altri contenitori.

Ognuno deve impegnarsi nel suo piccolo a contribuire al benessere del nostro ambiente, siamo tutti parte di un grande sistema, ogni piccola azione compiuta da un individuo non solo influenza le azioni degli altri, ma il sistema stesso.



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